Maggio 2, 2024

Le parodie di Michele Fulgaro, il cantante e chitarrista più longevo della Puglia.

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Attraverso la performance di queste parodie d’altri tempi (Video qui sotto), eseguite al Centro Polivalente “M.Ceddia” di San Marco in Lamis domenica 18 con i Revival (evento organizzato dall’Auser e dal Comune), Michele Fulgaro ci trasporta nel candore di una stagione irripetibile della nostra storia

di Luigi Ciavarella

Attraverso la performance di queste parodie d’altri tempi (Video qui sotto), eseguite al Centro Polivalente “M.Ceddia” di San Marco in Lamis domenica 18 con i Revival (evento organizzato dall’Auser e dal Comune), Michele Fulgaro ci trasporta nel candore di una stagione irripetibile della nostra storia: gli anni cinquanta/sessanta che furono anni di grandi aspettative per il nostro paese (e non soltanto) nutrite da quel soffio di cambiamento che si sentiva nell’aria e che stava per travolgere la vita sociale del nostro paese. 

L’emigrazione avrebbe cambiato tutto di lì a poco, abitudini e modi di vivere, consentendo a molti, seppur con i tanti sacrifici che l’emigrazione reca sempre con sé, di guardare al futuro con una maggiore sicurezza, assicurando al paese, con le rimesse degli emigranti, un certo benessere evidente. 

Cresce in questo clima di fiducia generale il desiderio di Michele Fulgaro (e di alcuni altri) non solo di suonare la chitarra, che lui aveva imparato da autodidatta, ma anche di cantare quelle melodiose canzoni che egli ascoltava alla radio nella sua minuscola bottega. Non soltanto canzoni ma anche parodie, molto popolari. L’opportunità gli arriva dalla amicizia che egli intrattiene con due altri artisti improvvisati che come lui aspirano a divertirsi e divertire il prossimo con le loro fantasiose e stuzzicanti parodie che tanto sembrano gradite alla gente. Sono gli Speranzoni, un combo che Michele realizza dapprima in coppia con Matteo Napolitano, scomparso qualche anno fa e che sarà sino alla soglia dei settanta suo fedele compagno di viaggio, e subito dopo in trio con l’aggiunta di Armando Inghese.

Indossano i panni tipici degli artisti d’avanspettacolo e si esibiscono un po’ dappertutto in paese portando allegria e divertimento ovunque con le loro parodie irresistibili e le loro comiche perfomance sopratutto in quegli angoli di paese (per esempio nella villa comunale, come la foto ben documenta) dove maggiormente confluiscono gli eventi legati al carnevale. 

Michele non è il solo a comporre ed eseguire parodie però lui rispetto ad altri (per esempio Matteo Ciavarella e Mario, altri campioni in questo genere di comunicazione) possedeva un certo carisma in più e sopratutto uno stile e una scrittura più creative con cui faceva breccia nel cuore degli ascoltatori. 

Il campo della canzone popolare era, in quegli anni frenetici, molto affollato di artisti e creativi. Durante il periodo di carnevale per esempio il paese ribolliva di iniziative organizzate, sembrava impazzito. Riversato nelle piazze sfoggiava, attraverso la composizione di vere e proprie compagnie itineranti di mascherati, gruppi numerosi che facevano persino a gara tra loro cantando parodie e canzoni popolari inventate per l’occasione, animate da quello spirito competitivo e goliardico generoso che altro non faceva che elevare il livello artistico delle parate. 

Tempi irripetibili, eroici.

In questo clima Michele Fulgaro matura l’idea di comporre le parodie di cui alcune la sera del 18 febbraio, riportando indietro le lancette dell’orologio, egli ha eseguito da par suo, con identico trasporto in un clima di profonda e toccante nostalgia accompagnato in questa circostanza dagli amici Revival, e che molti hanno ascoltato in sala non senza provare una certa tenerezza.  

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